L'ascolto musicale, in ogni sua forma, evoca una moltitudine di reazioni e pensieri. Che si tratti di un'audizione, dell'incontro con un nuovo allievo, di un esame, o semplicemente di un momento di ascolto personale, la musica viene da noi percepita in modi unici e complessi. Confronti, ricordi, immagini, catalogazioni istintive, aspettative e persino pregiudizi si intrecciano, guidati da un bagaglio di esperienze accumulate che definiscono la nostra maturità d'ascolto.

Tuttavia, un ascolto professionale analitico, finalizzato alla formazione di un musicista completo, si basa sulla valutazione razionale di questi quattro parametri fondamentali, indipendentemente dal livello di esperienza dell'esecutore, che sia un giovane studente, un principiante, uno studente avanzato o un artista affermato:

  1. Qualità del suono
  2. Tempo
  3. Dinamica
  4. Articolazione

In modo puntuale, quasi istintivo, un ascolto attento e razionale si focalizza sul materiale sonoro, come un medico che usa lo stetoscopio per individuare i segni vitali di un paziente. Allo stesso modo, l'ascoltatore esperto individua e analizza i fattori chiave che costituiscono l'esecuzione musicale.

Questi quattro parametri, come i colori primari di una tavolozza, si intrecciano e interagiscono costantemente, creando una gamma infinita di combinazioni sonore. Ogni sfumatura interpretativa, ogni dettaglio espressivo, ogni decisione intrapresa nell’atto dell’escussione interpretativa di una composizione, affonda le proprie radici in questa interazione complessa.

Potrebbe sembrare una semplificazione eccessiva, soprattutto quando si parla di grandi capolavori musicali. Eppure, anche nelle interpretazioni più sublimi, questi quattro pilastri rimangono il fondamento dell'esecuzione.

Ma c'è un elemento che trascende la semplice padronanza tecnica:

l'immaginazione musicale. Ossia, la contrapposizione fra coscienza e imprevedibilità, consapevolezza e inafferrabilità, volontà e fugacità, ossia quel rapporto determinante di un concetto tramutato in suono nel muovere del tempo dell’esecuzione, chiamato immaginazione musicale.

È l'immaginazione che trasforma un concetto musicale in suono, che infonde vita alla partitura, che rende unica ogni interpretazione. È qui che entra in gioco il ruolo cruciale dell'ascolto critico, sia da parte dell'insegnante che guida l'allievo, del critico che analizza la performance o dello stesso musicista che si riascolta per crescere.

Perché sarebbe avvilente pensare che il pensiero musicale si esaurisca nella regolazione accessoria di semplici parametri, con l’esercizio mirato alla padronanza ordinaria di essi, guidato da un insegnamento metodico e ripetitivo.

L'obiettivo dell'educazione musicale non è limitarsi allo sviluppo e alla mera regolazione di questi parametri nel corso di studi, ma stimolare l'immaginazione, coltivare la sensibilità e sviluppare una voce artistica unica. Non si tratta solo di "come fare", ma di "cosa comunicare" e il “perché di quella scelta” attraverso la musica.

In conclusione, i quattro parametri fondamentali - qualità del suono, tempo, dinamica e articolazione - costituiscono le fondamenta della padronanza tecnica nell’esecuzione musicale. Ma è l'immaginazione, guidata da un ascolto critico e consapevole, a trasformare questi elementi in un percorso di identificazione con l’opera, dello stile, della forma e di una rappresentazione matura dei suoi contenuti umanistici.

S.Severini