L’insegnamento delle arti musicali, in particolare quello strumentale, si è spesso basato su grandi scuole e maestri carismatici. Questi "capostipiti" hanno formato generazioni di musicisti, trasmettendo non solo conoscenze tecniche, ma anche una visione interpretativa e un approccio alla musica.

Tuttavia, questo modello, per quanto efficace, presenta un rischio intrinseco: la cristallizzazione del metodo in un sistema rigido e immutabile. Quando l'emulazione del maestro diventa l'unico obiettivo, si rischia di soffocare la percezione e l'individualità degli allievi, trasformandoli in meri replicanti.

La domanda cruciale è: fino a che punto possiamo accettare che gli allievi perpetuino i criteri ricevuti dal maestro, senza incoraggiare una riflessione critica e una personale evoluzione?

Analizziamo alcuni punti chiave:

  • Il valore delle grandi scuole e dei maestri: È fondamentale riconoscere l'importanza della tradizione e della trasmissione di un sapere consolidato. Le grandi scuole e i maestri rappresentano un patrimonio culturale inestimabile, che va preservato e valorizzato.
  • Il rischio dell'omologazione: L'eccessiva aderenza a un metodo può limitare l'espressione artistica individuale. L'allievo rischia di diventare un mero esecutore, incapace di sviluppare una propria voce e una propria interpretazione.
  • L'importanza della riflessione critica: Gli allievi devono essere incoraggiati a sviluppare un pensiero autonomo e a mettere in discussione i dogmi. Solo così potranno crescere come artisti e contribuire all'evoluzione della cultura musicale.
  • L'evoluzione del metodo: L'insegnamento deve adattarsi alle esigenze del presente, senza rinnegare le radici. La musica è un'arte viva, in continua evoluzione, e l'insegnamento deve saperla accompagnare in questo percorso.
  • Il ruolo dell'insegnante: L'insegnante deve promuovere un approccio pedagogico tale da poter essere una guida, un mentore, ma al tempo stesso anche un facilitatore della ricerca e della maturazione individuale.


L'insegnamento delle arti musicali deve trovare un equilibrio tra la trasmissione di un sapere consolidato e la promozione dell'individualità artistica. Solo così potremo garantire la formazione di musicisti completi, capaci di interpretare il passato, vivere il presente e immaginare il futuro della musica.

È fondamentale sottolineare la distinzione tra le regole generali di un metodo, applicabili a tutti gli allievi, e l'abilità unica del maestro nell'adattare e personalizzare queste regole per ciascun individuo. Questa seconda parte, non codificabile in un insieme di norme, è ciò che rende un maestro veramente eccezionale. La capacità di un maestro di cogliere le specificità di ogni allievo, di intuirne le potenzialità e le difficoltà, è un'arte che va oltre la semplice applicazione di regole. Richiede una profonda sensibilità, una capacità di osservazione acuta e un'intuizione quasi "onnisciente" che permette di adattare l'insegnamento in modo unico e originale.

S.Severini